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Expo 2015, ancora incertezza sui terreni. Ma il tempo stringe

Ancora confusione sulla questione delle aree su cui sorgerà l'Expo 2015: i terreni verranno acquisiti con un comodato d'uso, acquistati mediante una newco o espropriati? Intanto l'ultimatum fissato dal Bie sta per scadere.

Tecnologie
Ancora grande fermento (e nessuna certezza) sulla questione delle aree su cui dovrà svolgersi l'Expo 2015.
Come sappiamo, il sindaco di Milano Letizia Moratti, commissario straordinario del governo per l'esposizione universale, ha avanzato venerdì scorso la proposta di utilizzare i terreni della manifestazione in comodato d'uso. Una proposta a cui i privati, proprietari delle aree in questione, non hanno ancora risposto. "Abbiamo dato tempo fino al 14, i privati hanno tempo per rispondere fino a quel giorno" ha affermato la Moratti a margine di un convegno sulla sostenibilità organizzato da Finmeccanica all'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Entro dopodomani, quindi, si conoscerà il parere dei proprietari delle aree.
Intanto, domani si terrà una seduta straordinaria del consiglio regionale proprio sulle questioni dell'Expo.
Secondo molti, in questa sede il consiglio potrebbe riprendere in mano con convinzione la possibilità dell'acquisto dei terreni mediante una Newco, soluzione sostenuta in particolare dal Pdl. Sulla questione emergono diversi pareri da più parti politiche.
"Credo che almeno per il momento la newco non sia più praticabile – ha dichiarato a proposito Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo appartenente alla Lega Nord – ma vedremo come deciderà l'aula".
Il Partito Democratico, dal canto suo, sostiene la necessita dell'esproprio come "strada maestra per acquisire le aree dell'Expo'', secondo quanto dichiarato dal capogruppo Luca Gaffuri. "siamo ancora in Consiglio – precisa il consigliere regionale PD Franco Mirabelli - a sostenere che l'interesse pubblico deve prevalere su quello privato e che la soluzione del comodato, o del diritto di superficie, individuato da Moratti, Podestà e Tremonti non va in questa direzione e rischia anzi di favorire oltremisura le proprietà". 
Molte incognite gravano quindi sulla questione dei terreni. E intanto, il termine fissato dal Bie per la risoluzione della vicenda (18 ottobre) si fa sempre più vicino.
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