In Italia l'energia rinnovabile potrebbe mettere a disposizione 250 mila posti di lavoro. Associazione Bruno Trentin e Jeremy Rifkin firmano "patto per le rinnovabili" che porti ad una terza rivoluzione industriale. La Camusso: "no al nucleare".
Investire in energia rinnovabile per creare nuovi posti di lavoro. Questa una delle idee emerse durante la conferenza "L'energia per il lavoro sostenibile. La terza rivoluzione industriale" promossa dalla Cgil insieme all'AssociazioneBruno Trentin. Durante l'iniziativa è stato presentato il dossier dell'Istituto di ricerche economiche e sociali (IRES) della Cgil su "Energia e lavoro sostenibile". Secondo il dossier, in Italia, sarebbero 250 mila i posti di lavoro che l'energia rinnovabile potrebbe metterebbe a disposizione, con una predominanza delle biomasse, del fotovoltaico e dell'eolico. Attualmente, fa sapere l'IRES, l'occupazione verde nel settore delle fonti rinnovabili è, tra posti diretti e indiretti, nel nostro paese, di poco superiore alle 100 mila unità, ma, aggiunge il rapporto, "le prospettive di crescita lasciano presagire un'espansione di questi settori e della relativa occupazione verde". Energie rinnovabili, dunque, non significano solo incremento dell'occupazione, ma il loro utilizzo deve essere una vera e propria "scelta strategica" come nuovo motore per la terza rivoluzione industriale. Una sfida, sotto questo punto di vista, viene lanciata all'Italia da Jeremy Rifkin, economista e presidente della Foundation on Economic Trends, intervenuto alla conferenza. Rifkin ha invitato i sindacati e le piccole e medie imprese, a lavorare con il Governo e la società civile per fare dell'Italia la "nave scuola" nel campo delle energie rinnovabili e per far sì che essa si ponga a capo della terza rivoluzione industriale. "Oggi – ha affermato Rifkin – l'Italia sta spostando la componente dell'economia sul piano dell'energia collaborativa, distributiva e cooperativa" questa, ha spiegato "è la forza della terza rivoluzione industriale". Secondo il Segretario Generale della Cgil, Susanna Camusso, intervenuta a conclusione dell'iniziativa "serve un nuovo piano energetico nazionale per il paese" perchè ha detto "non ci piace quello del governo basato sul nucleare che consideriamo un modello regressivo".
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