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Adobe difende Flash, non consuma più energia di HTML5

Kevin Lynch difende Flash dopo una serie di test svolti su MacBook Air che dimostrerebbero un consumo superiore del 33% del plugin Adobe rispetto alla tecnologia HTML5. Il CTO di Adobe ha poi criticato l'atteggiamento avverso di Apple nei confronti di Flash.

Tecnologie
Apple e Adobe si stanno scontrando da molto tempo sull'argomento Flash. Dopo gli ultimi problemi legati alla decisione della casa di Cupertino di non installare il plugin sui suoi nuovi  dispositivi, un test di pochi giorni fa sulle prestazioni energetiche di Flash su MacBook Air ha gettato altra benzina sul fuoco.
Il sito Ars Technica ha infatti pubblicato i risultati di alcune prove effettuate su MacBook Air che hanno visto Flash uscire quantomeno malconcio. Secondo i test, effettuati caricando siti con pubblicità in Flash, il plugin di Adobe provocherebbe un consumo energetico superiore del 33% rispetto alla stessa batteria di siti con pubblicità statiche in HTML5.
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La risposta di Adobe non ha tardato ad arrivare. Secondo Kevin Lynch, CTO di Adobe, i risultati delle prove di Ars Technica sarebbero un falso argomento a sfavore di Flash. Infatti, secondo Lynch, "quando si visualizzano dei contenuti si utilizza più energia rispetto a quando i contenuti non vengono visualizzati. Se si usa HTML5 per mostrare delle pubblicità, questo consumerà tanta energia quanta ne usa Flash, forse anche di più".
La difesa del CTO di Adobe è chiara, non bisognerebbe lamentarsi se una tecnologia come Flash consuma energia per mostrare contenuti video complessi perché HTML5 farebbe altrettanto. Lynch fa forza su un punto specifico dei test di Ars Technica, ossia il fatto che i consumi di Flash riguardino contenuti dinamici, mentre quelli di HTML5 contenuti statici. In parole povere, maggiore consumo, maggiore complessità dei contenuti da visualizzare, e questo vale per tutti.
A sostegno di Flash, Lynch elenca anche una serie di test alternativi dove le prestazioni di HTML5 risultano pari, e in certi casi anche inferiori, a quelle di Flash.
La replica del CEO di Adobe si è poi conclusa con un riferimento all'atteggiamento tenuto negli ultimi tempi da Apple nei confronti di Flash.
Secondo Lynch la società di Steve Jobs inciterebbe e lascerebbe passare attacchi contro la tecnologia Adobe. "Non pensiamo sia una buona cosa per il web che alcune sue parti vengano lasciate fuori, che si blocchino certe sue espressioni. Esiste un decennio di contenuti là fuori che non possono essere visti su un apparecchio Apple, e penso che non sia dannoso solo per Adobe, ma per tutti quelli che creano contenuti".
Da Apple non sono ancora giunte repliche alle parole di Lynch, ma di sicuro lo scontro non finisce qui, anche perché in gioco c'è il futuro delle gestione dei contenuti in rete.
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