Sul palco del "Cortina Incontra", Conti (Enel), Catricalà (Agcm), Ortis (Autorità per l'energia), Bertoluzzo (Vodafone) e D'Amato (ex presidente di Confindustria) si sono confrontati sulle strategie per uscire dalla crisi. Intervento statale e maggiori investimenti le parole d'ordine.
Qual è la formula giusta per uscire dalla crisi? Secondo
Fulvio Conti, amministratore delegato di
Enel, le due parole d'ordine sono
riforme e
investimenti. Conti è intervenuto ad un dibattito nel corso della kermesse "Cortina Incontra" organizzata dal giornalista economico
Enrico Cisnetto.
"Enel ha ottenuto risultati crescenti anche in un periodo di crisi, con utili da distribuire e investire per nuove iniziative", ha sottolineato l'ad. "Questo è stato possibile grazie a un azionariato stabile con un'importante presenza dello Stato italiano che, però, si limita a dettare le linee politiche generali, senza avere ingerenze nella gestione quotidiana e nell'autonoma strategia di mercato adottata dall'azienda. Ovvero la diversificazione finanziaria, tecnologica e geografica che ci ha permesso di diventare, in libera concorrenza, un campione nazionale e internazionale".
Nel dibattito è intervenuto anche
Antonio Catricalà, presidente dell'Autorità per la concorrenza e il mercato, che ha evidenziato l'importanza della "qualità della presenza dello Stato nell'economia", piuttosto che la quantità, mentre il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas,
Alessandro Ortis, ha auspicato "più liberalizzazioni da parte dello Stato e più efficienza del mercato, che per svilupparsi in modo corretto ha bisogno di regole certe. È questo che favorisce e tutela i consumatori".
Per l'amministratore delegato di
Vodafone Italia,
Paolo Bertoluzzo, "servono un buono Stato e buon mercato che lavorino insieme guardando al futuro e nel rispetto reciproco dei ruoli".
Presupposto di tutto ciò, secondo l'ex presidente di
Confindustria,
Antonio D'Amato, una "politica industriale chiara a livello europeo e nazionale".
L'appuntamento di Cortina ha dato anche l'occasione per parlare del ritorno del
nucleare in Italia, che tutti i partecipanti all'incontro considerano un'opportunità per il Paese.
Conti ha affermato che serve "coraggio e, per evitare che si lavori per niente, occorre la garanzia dello Stato, oltre a un mercato di lungo periodo. Ricordando che l'Italia è "ancora troppo gas dipendente", l'ad ha ricordato l'impegno di Enel per un mix energetico equilibrato. "Noi crediamo che l'elettricità sia la forma di energia più facile da produrre e distribuire, per questo - ha concluso Conti – investiamo su tutte quelle fonti che consentono di avere sempre minori costi di produzione e prezzi di acquisto, dalle rinnovabili al nucleare".
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