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Indicatore consumi Confcommercio: si acuisce la fase recessiva

La crisi ha riportato i consumi sui livelli di fine 2004. Mercato del lavoro sempre più in crisi: a gennaio si sono persi, rispetto a dicembre, 97mila posti di lavoro.

Mercato e Lavoro
L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a gennaio 2013 una diminuzione del 2,4% in termini tendenziali ed una flessione dello 0,9% rispetto a dicembre. In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala un nuovo arretramento, dato che ha riportato i consumi sui livelli di fine 2004.
Le prime informazioni congiunturali relative all'inizio del 2013 mostrano, con una certa chiarezza, che non si può escludere un ulteriore peggioramento, confermando l'impressione che anche il 2013 sarà un anno particolarmente difficile per l'economia italiana.
Stando all'indagine rapida di Confindustria, a febbraio si è registrata, dopo un bimestre moderatamente positivo, una riduzione dello 0,2% in termini congiunturali della produzione industriale.
A preoccupare è l'andamento degli ordinativi, che segnala anche a febbraio una diminuzione (-0,2% rispetto a gennaio), lasciando ipotizzare una dinamica negativa della produzione almeno fino a primavera inoltrata.
Il protrarsi della crisi economica sta rendendo sempre più critica la situazione del mercato del lavoro. A gennaio 2013 si sono persi, rispetto a dicembre, 97mila posti di lavoro (da luglio la riduzione supera le 300mila unità) ed il numero di disoccupati è aumentato di 110mila unità (in un anno i senza lavoro sono cresciuti di quasi un milione). Queste dinamiche hanno portato il tasso di disoccupazione all'11,7%.A rendere più complessa la situazione del mercato del lavoro si aggiungono i dati relativi alla CIG. A gennaio sono state autorizzate il 61,6% di ore in più rispetto allo stesso mese del 2012. A questo andamento ha contribuito in misura significativa il netto aumento di ore richieste per gli interventi straordinari (+97% pari a circa 21 milioni).
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