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Fiat, operai reintegrati ma non lavoreranno

I tre operai reintegrati nello stabilimento Fiat Sata di Melfi vi potranno svolgere attività sindacale ma non essere reintegrati nella linea produttiva. Fiat: "decisione giustificata da comportamenti di estrema gravità".

Tecnologie
Giornata calda per Fiat. I tre operai dello stabilimento Sata di Melfi, licenziati e in seguito reintegrati dal tribunale, sono rientrati oggi in fabbrica.
Ma non hanno potuto raggiungere i reparti e rimettersi al lavoro: sono stati infatti fermati nella saletta riservata ai sindacati.
La posizione del Lingotto è chiara: i tre potranno svolgere attività sindacale (due di loro sono delegati Fiom) ma non essere reintegrati nella linea produttiva.
"I comportamenti contestati ai tre scioperanti – spiega un comunicato ufficiale di Fiat Sata - sono stati di estrema gravità, in quanto, determinando il blocco della produzione, hanno leso la libertà d'impresa, causato un danno economico e condizionato il diritto al lavoro della maggioranza degli altri dipendenti che non avevano aderito allo sciopero".
"La decisione di Sata  - prosegue la nota - di non avvalersi della sola prestazione di attività lavorativa dei tre interessati, che costituisce prassi consolidata nelle cause di lavoro e che ha l'obiettivo di evitare ulteriori occasioni di lite tra le parti in causa, trova, nel caso specifico, ampia e giustificata motivazione nei comportamenti contestati che, in attesa del completarsi degli accertamenti processuali, si riflettono negativamente sul rapporto fiduciario fra azienda e lavoratori".
Ma i tre operai non ci stanno, e per far sentire la loro voce si sono rivolti alla Fiom, che ha indetto un'ora di sciopero nello stabilimento dalle 14,00 alle 15,00, all'inizio del secondo turno di lavoro.
Contro Fiat è inoltre pronta una denuncia penale per non aver ottemperato alla sentenza di reintegro.
Giovanni Barozzino, delegato sindacale della Fiom Cgil, ha espresso la sua disapprovazione riguardo all'accaduto aggiungendo: ''lancio un appello al presidente Napolitano: non ci faccia vergognare di essere italiani''.
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