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La risposta di Adobe a Apple

Adobe ha allestito una vera e propria campagna mediatica per rispondere alle accuse di Steve Jobs. "Amiamo Apple" afferma la società, ma "ciò che non amiamo è chi toglie la libertà di scelta agli utenti".

Tecnologie
I dirigenti di Adobe hanno deciso di rispondere alla recente lettera inviata loro da Steve Jobs, Ceo di Apple. E lo hanno fatto in un modo quantomeno originale.
Il messaggio della società è stato affidato ad una molteplicità di canali: una lettera aperta scritta a quattro mani dai fondatori John WarnockChuck Geschke, una nuova pagina sul sito aziendale, una nuova campagna di pubblicitaria sul web e un'intera pagina sul Washington Post.
Il leitmotiv di tutta la campagna è "We love choice": Adobe sostiene che l'aspetto principale del web, da difendere a tutti i costi, sia la libertà di scelta che esso concede ai suoi utenti.
"Crediamo che i consumatori debbano utilizzare i programmi preferiti – scrivono Warnock e Geschke - crediamo che le compagnie non debbano ostacolare la creatività e gli strumenti utilizzati, crediamo che in un mercato aperto vinca la tecnologia migliore, chi innova e lo fa con maggior velocità rispetto i competitor".
La lettera si conclude affermando: "alla fine crediamo che la vera questione sia: chi ha il controllo del web?Siamo convinti che la risposta sia: tutti e nessuno. Certamente non una singola azienda". E certamente non Apple, che con la sua decisione di escludere Flash dai propri dispositivi, sembra intenzionata a limitare la libertà di scelta dei suoi utenti. "Riteniamo che Apple, adottando l'approccio opposto, metterà a repentaglio il prossimo capitolo del web – affermano infatti i due co-fondatori di Adobe - il capitolo in cui i dispositivi mobili supereranno numericamente i computer, ogni individuo potrà essere un editore, e si potrà accedere al contenuto in ogni luogo e in ogni momento".
adobe-risponde-ad-apple-1.jpgQuesta decisa presa di posizione è accompagnata da messaggi volutamente provocatori sul web e sulla carta stampata.
Sulla pagina del Washington Post acquistata per l'occasione troneggia un grande cuore rosso e la scritta "We love Apple", seguita da tutti gli aspetti positivi della società di Cupertino: la continua innovazione, le applicazioni, i molti device e piattaforme. Il messaggio "d'amore" continua però affermando: "quello che non amiamo è che qualcuno ti tolga la libertà di creare qualcosa, di scegliere come crearlo, e di ciò che puoi fruire nel web".
Infine, Adobe risponde alle accuse di Steve Jobs anche da un punto di vista più strettamente tecnico, con un documento intitolato "La verità su Flash" che controbatte punto per punto alle critiche ricevute.
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