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Dell, il global player per le PMI

Steve Felice, President & Chief Commercial Officer di Dell, afferma che la strategia della società è allineata alle dinamiche che stanno interessando il mondo enterprise e, in particolare, la dimensione delle piccole e medie imprese

Tecnologie
Steve Felice, President & Chief Commercial Officer di Dell, intervenuto a Milano nel corso di un incontro con la stampa italiana, ha fatto il punto sulla nuova fase di sviluppo societario dopo l’annuncio della sua imminente privatizzazione. Riguardo al nuovo assetto il manager afferma che “è la condizione ideale per perseguire al meglio i propri obiettivi salvaguardando gli interessi di tutti gli stakeholder”.
Il new deal del gigante americano, che vanta un fatturato globale di 60 miliardi di dollari, corrisponde a un vero e proprio percorso di trasformazione che mira a consolidare le nuove opportunità che nascono dal mercato. Felice afferma innanzitutto che la strategia di Dell è allineata alle dinamiche che stanno interessando il mondo enterprise e, in particolare, quello della dimensione delle piccole e medie imprese.
“Nel corso degli anni si è verificato un progressivo passaggio da architetture proprietarie ad architetture industry standard x86, passaggio che ha permesso di ridurre considerevolmente i costi dell’approvvigionamento tecnologico. Questa evoluzione ha inoltre permesso di infrangere la barriera di accesso a soluzioni di classe enterprise, proiettando il mondo delle PMI verso uno sviluppo e una gestione dell’IT più avanzata, sostenibile ed efficiente”. Secondo il COO la definitiva affermazione di piattaforme x86 e l’effetto di trascinamento di fenomeni quali la virtualizzazione prima e il cloud poi hanno determinato inimmaginabili economie di scala. Dell persegue, quindi, una focalizzazione su quella che ritiene essere l’architettura di riferimento per la modernizzazione dei data center e degli ambienti elaborativi delle piccole e medie aziende.
Nell’opinione di Felice l’evoluzione della componente server, la virtualizzazione e il cloud, permettono di rendere possibile ai clienti una strategia di investimento che risponde a requisiti di scalabilità. Un punto importante, quest’ultimo, poiché, secondo il manager, significa assicurare un’evoluzione costante e concreti ritorni di investimento. “Siamo convinti  - dice Felice - che sia importante presentarci al mercato come un’azienda globale in grado di avere un’offerta a tutto tondo in termini di risorse hardware e, contestualmente, mettere a punto un portafoglio di soluzioni che abiliti la creazione un ambiente fortemente integrato – di server, di storage e di networking – facendo leva su software e servizi di systems management e di sicurezza, sia a livello server, sia a livello client”. La maggiore efficienza nella gestione dell’uno e dell’altro ambiente, client e server, assumono per Dell la stessa importanza. Una filosofia – afferma Felice - che deve essere coniugata con la definizione di un workplace - associato alle nuove tecnologie emergenti, siano esse tablet o dispositivi di computing ibrido - che soddisfi i criteri di un utilizzo professionale.
Per Felice le acquisizioni compiute negli ultimi anni sono la testimonianza della volontà di procedere in questa direzione. E ribadisce che il business del PC rimane strategico. “Se nel mondo occidentale si ragiona ormai in un’ottica di replacement, le aree geografiche dei paesi emergenti lasciano spazio per un’ulteriore crescita. Windows 8 e i tablet costituiscono l’opportunità per indirizzare un mercato non ancora pienamente sfruttato. E’ quindi importante guardare a questa nuova dimensione del computing in una logica aziendale, ovvero assicurare ai clienti una tecnologia in grado di essere utilizzata secondo criteri di sicurezza e modalità di accesso compatibili con le policy aziendali. Android, nei confronti del quale non escludiamo che un domani possa esserci un nostro impegno, è al momento una piattaforma prettamente consumer mentre Windows 8 è un sistema che, come vuole la tradizione Microsoft, è naturalmente progettato per essere coerente con una logica di business”. 
Il nostro attuale assetto ci permette di assecondare le aziende nella trasformazione e razionalizzazione delle risorse IT prospettando, qualora lo desiderino, un passaggio al cloud, sia nella forma pubblica che privata. Non meno importante è assicurare l’integrazione tra questi due diversi modelli. L’utilizzo di un’applicazione as a service, come per esempio può esserlo SalesForce, ha spesso necessità di essere integrata con applicazioni on premises di tipo finanziario ed è quindi indispensabile delle skill e degli strumenti che assicurino questa integrazione”.
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