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Il futuro del database è l'integrazione SQL-NoSQL

Le piattaforme analytics legate al Big Data iniziano a integrare il supporto SQL, permettendo a tutti coloro che vogliono sfruttare la nuova tecnologia di utilizzare le conoscenze di linguaggio acquisite nel mondo relazionale

Trasformazione Digitale
L’affermazione ed evoluzione di soluzioni Big Data tende a trasformare il mondo delle tecnologie di database. Ma, come sempre accade, l’innesto di una nuova generazione software, per affermarsi in tutta la sua compiutezza e fare in modo che possa essere accettata e adottata da un sempre maggiore numero di persone deve fare i conti con la realtà esistente.
Ecco, quindi, che le piattaforme analytics legate al mondo del Big Data iniziano a integrare il supporto SQL, permettendo a tutti coloro che vogliono sfruttare le capacità previste all’interno di questi ambienti di utilizzare le conoscenze di linguaggio acquisite nel mondo relazionale. Ma l’obiettivo è duplice: mirare a rendere possibile l’interazione con il mondo realzionale, considerato che l’analisi di Big Data in molte realtà aziendali deve prevedere l’analisi di dati contenuti in strutture SQL.
In definitiva significa integrare nelle piattaforme di derivazione Hadoop due realtà, Sql e NoSql, attraverso soluzioni unificate. Ciò corrisponde a una strategia che consiste nel rendere  queste funzionalità disponibili in modo nativo, prevedendo, appunto, una piattaforma unificata. Di converso esiste anche un’altra strategia, per esempio adottata da Oracle e altri database vendor, basata sulla disponibilità di connettori che abilitano la capacità di lavorare con linguaggi noSQL e ambienti Hadoop.
Sulla strada della piattaforma unificata si è orientata ad esempio Teradata, (vedi annuncio della Discovery Paltform che metabolizza il concetto di Unified Data Architecture”. Un altro esempio è quello di Hadapt, società nata proprio con l’obiettivo dell’integrazione di ambienti SQL e Hadoop. A questo proposito è interessante quanto afferma Daniel Abbadi, professore associato di computer science alla Yale University e cofondatore di Hadapt. “Ci siamo concentrati nel rendere disponibile l’accesso SQL in Hadoop in modo da accelerare il processo di query su dati realzionali e, nello stesso tempo, fornire un’interfaccia familiare a tutti coloro che hanno sinora lavorato nell’ambito della business intelligence. Il passo successivo è stato di rendere possibile effettuare interrogazioni integrate, relazionali e non relazionali, che possano indirizzare sia dati strutturati che non strutturati”. Ulteriori esempi di aziende che stanno cercando di mettere a punto soluzioni integrate, Hadoop e relazionali, le potete trovare qui. E’ un fenomeno e, insieme, un processo tecnologico che rende implicita la convergenza tra mondo relazionale e non relazionale, tra piattaforme SQL e NoSQL ed è questa la scommessa su cui si gioca la leadership futura nel mondo delle piattaforme di database.
La domanda di fondo è se Hadoop sarà prevalentemente un ambiente elaborativo che verrà acceduto da piattaforme SQL RDBMS o se il fenomeno dominante sarà l’opposto e allineato a quanto decritto da Hadapt.  Sono due forze contrarie che mirano a uno stesso obiettivo, l’integrazione di due mondi. Come osservato da vari analisti è probabile che in prospettiva Hadoop sarà un servizio che verrà integrato dai vendor RDBMS e che queste piattaforme andranno a costituire la via primaria di accesso per risolvere problematiche Big Data.
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