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Ricerca Regus, nessuna ripresa decisa prima del 2011

Pubblicati i risultati dell'indagine biennale "BusinessTracker" di Regus. 8 manager italiani su 10 ritengono che non si potrà parlare di ripresa decisa e affidabile prima del 2011.

Tecnologie
La ripresa dell'economia mondiale procede in modo costante, ma non sarà effettiva in maniera affidabile fino a dicembre 2010. In Italia, poi, non ci sarà alcuna ripresa decisa e stabile prima del 2011. Questo è quanto emerge dalle opinioni degli oltre 15 mila businessman intervistati per l'ultima edizione di "BusinessTracker", la ricerca biennale di Regus.
Le risposte dei partecipanti mostrano che le aziende che vedono una crescita di utili e ricavi rappresentano una percentuale più alta rispetto a quelle che vivono una fase di declino.
Tuttavia alla domanda "Quando pensa che la ripresa e la crescita economica cominceranno a procedere in maniera decisa e affidabile nel Suo paese?" l'82,4% dei manager italiani ha indicato nei primi mesi del 2011 il momento tanto atteso. Nel resto del mondo, invece, questa percentuale è del 56% - più pessimismo quindi nel nostro paese.
A livello mondiale, la ricerca mostra principalmente che la business community preferisce adottare una posizione di cauto ottimismo.
Lo studio ha anche permesso di rilevare una crescita netta globale, con il 12% in più di aziende che attesta un aumento di ricavi piuttosto che una diminuzione e l'8% in più di aziende che vede un aumento degli utili piuttosto che una riduzione. Tuttavia, le aziende di tutto il mondo rimangono focalizzate sulle strategie di gestione dei costi, sull'ottimizzazione e su una maggiore flessibilità operativa.
Tornando in Italia, l'inchiesta ha tenuto conto anche degli effetti delle dimensioni dell'azienda su aspettative e stimoli economici.  Il 40% delle grandi imprese italiane (250+ dipendenti)  ha registrato una diminuzione delle entrate contro il 37% delle Pmi. Più in generale, il 38% di tutte le aziende italiane ha visto calare gli utili, contro il 30% di quelle straniere.
Altri dati interessanti riguardano le Pmi, che rappresentano oltre il 90% delle aziende italiane. Alla domanda sulle misure che potrebbero supportare efficacemente la ripresa, il 66% delle Pmi (46% a livello mondiale) sottolinea l'importanza della pressione politica sulle banche al fine di allentare i criteri per l'erogazione dei prestiti.
L'83% delle Pmi ha dichiarato inoltre che ulteriori incentivi fiscali per le imprese agevolerebbero l'ingresso in una fase di ripresa (64% a livello mondiale). Per l'importanza che le Pmi hanno in Italia è  evidente che questi dati potrebbero avere un ruolo fondamentale nella determinazione della crescita futura.
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