In seguito all'intesa che ha permesso di evitare il commissariamento di TI Sparkle e Telecom, la Procura di Roma ha recuperato 542 milioni di Euro dalle due società.
La Procura di Roma ha già recuperato una somma pari a 542 milioni di Euro da Telecom Italia Sparkle e Fastweb. Tale recupero fa parte dell'intesa raggiunta settimana scorsa dalle due società con i Pm, che ha permesso di evitarne il commissariamento. Nel dettaglio, a Sparkle sono già stati sequestrati 298 milioni che saranno versati all'Agenzia delle Entrate. A questa cifra si aggiungerà una fideiussione di 123 milioni per le sanzioni da Iva non pagata e una ulteriore fideiussione agli uffici giudiziari da 72 milioni. Fastweb, invece, verserà 38 milioni per l'Iva evasa e altri 11 milioni alle casse dell'erario, sempre tramite fideiussioni. La società ha tenuto a rimarcare in una nota di "non aver versato alcuna somma alla Agenzia delle Entrate relativa a crediti Iva e/o profitti contestati" e di aver invece "esplicitamente rilasciato garanzie fideiussorie che potranno essere azionate solo in caso di un giudizio negativo in merito alle contestazioni mosse". Intanto, i magistrati continuano a indagare alla ricerca dei fondi neri depositati all'estero, in particolare in Gran Bretagna, Lussemburgo, Francia, Svizzera, Cipro, Seychelles, Panama, Dubai, Singapore e Hong Kong.
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