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La trasformazione di Mauden approda al digital signage

Nata e cresciuta nel mondo Ibm e con solide radici nel mercato finanziario, l’azienda sta gradualmente spostando l’asse verso l’innovazione digitale.

Trasformazione Digitale
Mauden rappresenta un esempio concreto di trasformazione digitale applicato al mondo dell’informatica. L’azienda, nata trent’anni fa come broker di hardware principalmente in ambiente mainframe, ha maturato nel tempo competenze riconosciute in campo infrastrutturale (system & storage management, disaster recovery e business continuity, consolidamento e virtualizzazione, data management e simili), radicandosi in modo particolare nel mercato finanziario. Dopo aver completato il proprio profilo in direzione del software con l’acquisizione del 2010 di Dpcs, diventando così un system integrator, la società ha iniziato un percorso di evoluzione verso il mondo digitale con l’apertura dello spazio Bou-Tek, nato come una sorta di show-room digitale e ora diventato laboratorio per sperimentare nuove soluzioni di engagement e gestione dei dati a fianco dei clienti, soprattutto del mercato retail.
gianni-schisano-direttore-generale-mauden.jpgDopo aver avviato, lo scorso anno, lo sviluppo di soluzioni in ambito cognitive e di intelligenza artificiale e partecipato all’iniziativa Practix (animata dall’università di Trento) per la creazione di soluzioni multimediali e digitali, ora Mauden concretizza il proprio lavoro con la presentazione di GetInTouch, un nuovo sistema di digital signage che il Consigliere Delegato e Direttore Generale Gianni Schisano ha definito “un content presenter progettato per permettere alle aziende di trasformare i luoghi fisici, come negozi o filiali di banche) in spazi virtuali in cui offrire contenuti personalizzati all’utente, potendo misurare con precisione l’efficacia di ogni singola campagna”.

Strumenti analitici e cognitivi per costruire un percorso personalizzato

Di fatto, GetInTouch è uno strumento di engagement per i clienti di un punto vendita o di contatto fisico, che si sostanzia in uno schermo interattivo tattile al quale il consumatore con il quale il consumatore può agire inserendo le proprie credenziali social o tramite Qr Code, venendo in questo modo riconosciuto dal sistema e ottenendo un insieme di informazioni o stimoli personalizzati, basati non solo sulle richieste del momento, ma anche sui suoi gusti e attitudini, rilevati e rielaborati in tempo reale. In caso non fossero possibile fa leva su quanto già disponibile in rete, il sistema cercherà comunque di far interagire il soggetto con meccanismi di ingaggio utili a ottenere informazioni da elaborare.
Alle spalle della soluzione, c’è la tecnologia TouchDomain sommata alla metodologia Get, un sistema integrato che raccoglie e analizza dati di diversa natura, li interpreta e reagisce in maniera predittiva: ”Sfruttiamo l’intelligenzaroberta-viglione-mauden-ceo-mauden.jpg aumentata per rinnovare il mondo dell’interazione digitale in-store – ha commentato Roberta Viglione, Presidente e Ceo di Mauden -. L’interazione multitouch mira a creare un’esperienza customer-centered, con strumenti cognitivi e bilaterali. Abbiamo inserito anche la chat bot per l’interazione mobile con assistente virtuale, che funziona anche fuori dallo store e quindi serve a costruirà un’esperienza omnicanale”.
Anche attraverso questo sviluppo, Mauden conferma la propria stretta vicinanza agli sviluppi tecnologici di Ibm, della quale è partner storico e privilegiato, tant’è vero che la base tecnologica del progetto è costruita sulle capacità analitiche di Watson e sulla piattaforma Bluemix. Di certo, si tratta di una testimonianza di un cambiamento in corso, che evidenzia la volontà dell’azienda di modificare e differenziare la propria proposta: “Certamente la tradizione è ciò che tiene viva l’azienda e consente di fare nuove sperimentazioni – ha chiarito Viglione -. Dei 45 milioni di fatturato che facciamo, il 47% è ancora rappresentato dal mercato finance. Solo poco tempo fa, però, il peso era ancora superiore, mentre oggi stanno crescendo l’enterprise, al 32% e il commercial, con un 12%, che speriamo di far salire ancora. La nostra missione è mettere le grandi organizzazioni nella condizione di trarre vantaggio dalla digital transformation in modo unico, sicuro e sostenibile”.
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