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L'insicurezza delle aziende e quella degli It manager

In base a uno studio di Vanson Bourne, un terzo dei decisori It dubita dell'efficacia degli strumenti utilizzati soprattutto per la protezione perimetrale.

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La sicurezza aziendale è da sempre un tema spinoso per i responsabili It. Secondo una recente indagine condotta da Vanson Bourne, un manager su tre stima di far parte di un'organizzazione non sufficientemente attrezzata per fronteggiare le minacce dell'hacking e delle intrusioni nei sistemi informativi.
L'indagine, realizzata su 900 responsabili della sicurezza e dell'It a livello mondiale, mostra come un terzo del campione dubiti dell'efficacia dei dispositivi di sicurezza presenti in azienda, soprattutto per quanto riguarda il perimetro dell'organizzazione. Tuttavia, l'87% stima che questi strumenti restino efficaci contro gli utenti non autorizzati. Una quota fra il 33 e il 34% non pone fiducia sugli strumenti adottati ed è convinto che gli intrusi possono accedere alle proprie reti. Il 30% dichiara di essere stato vittima di attacchi riusciti, con conseguenze che vanno dal ritardo nello sviluppo dei prodotti (31%) alla diminuzione della produttività (30%), dall'erosione della fiducia da parte dei clienti (28%) alle ricadute negative sui media (24%).
Analizzando le falle più recenti, lo studio mostra che meno dell'8% dei dati attaccati era protetto da una soluzione di crittografia, lasciando intendere che questa possa essere la via per migliorare la sicurezza aziendale. Il 62% dei manager interpellati non pone fiducia nello staff dedicato a queste tematiche e conferma come gli strumenti tradizionali debbano essere rivisti nel quadro di una strategia più complessa.
A fronte di questi dubbi, sembrano essere destinati a crescere gli investimenti per la protezione dei dati, con un'64% che agirà già nei prossimi 12 mesi. Il 72% ha confermato di aver aumentato il budget dedicato negli ultimi cinque anni e di aver rivisto la strategia di sicurezza.
Un'altra ricerca, commissionata da Hp a Ipsos Observer, aggiunge maggiori dettagli sulla destinazione dei prossimi investimenti, soprattutto nell'ambito della sicurezza di rete. In testa troviamo i dispositivi di prevenzione dalle intrusioni (24%) e i firewall di nuova generazione (20%), seguiti dalle soluzioni avanzate di rilevazione dei malware e delle minacce (Advanced Persistent Threat).
Da questo studio, emerge anche che oltre un terzo dei responsabili della sicurezza di rete ha constatato un aumento nel numero delle minacce, con la conseguenza di un aumento degli investimenti in chiave preventiva. Va notato, infine, che il 54% di coloro che hanno dichiarato di investire nelle nuove soluzioni di tipo Sdn (Software Defined Network) si preoccupano soprattutto della loro gestibilità e il 45% ritiene che i controller siano comunque esposti a rischi di attacco.
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