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SDN, come cambierà l'infrastruttura di networking

L'SDN potrà contribuire alla riduzione del costo operativo annuale di gestione in un range compreso tra 15% e il 30%

Cloud
I più grandi telco operator stanno intraprendendo il passaggio verso il software defined networking trasformando progressivamente la tradizionale logica infrastrutturale. Significa, semplificando, portare l’intelligenza delle componenti di networking, tipicamente router e switch, in una dimensione software, creando un livello di flessibilità ed efficienza di gran lunga più elevato rispetto a quanto si è ora raggiunto. Last but not least, questo passaggio prefigura, così come si è sempre assistito nel passaggio a nuova generazione tecnologica, una riduzione dei costi complessivi d’infrastruttura.
Gli analisti affermano che l’SDN potrà contribuire alla riduzione del costo operativo annuale di gestione in un range compreso tra 15% e il 30% riducendo al tempo stesso le spese il conto capitale da un minimo del 25% a un massimo del 75%. E’ un po’ quello che si è verificato con la virtualizzazione del server che, nei casi più estremi, vedi le infrastrutture delle grandi internet companies, ha portato all’adozione di un layer hardware, white box, del tutto privo di intelligenza, gestito da layer software di derivazione open source.
Come afferma Shawn Hakl, responsabile enterprise network platforms and managed services di Verizon, “Quanto sta accadendo con l’SDN è molto simile a quanto si è verificato una decina d’anni fa con il processo di virtualizzazione dei data center e l’affermazione di Linux. Ora è la volta del networking”.
E’ un processo complesso che durerà anni, ma la direzione è ormai segnata. AT&T ha per esempio affermato che entro il 2020 circa il 75% delle reti dedicate ai servizi dei propri client saranno trasformate secondo il paradigma dell’SDN, un intervento che dovrebbe garantire una notevole riduzione di costi operativi e maggiore efficienza nel delivery dei servizi stessi.Alla ribalta in questi giorni è Verizon, il grande carrier americano, che ha affermato di avere iniziato la collaborazione con aziende quali Alcatel-Lucent, Cisco, Ericsson e Nokia, per avviare un piano di deployment di SDN.
Le prospettive di sviluppo della new generation SDN sono più che interessanti per il valore di investimenti che potrebbero innescare nei prossimi anni. Secondo le stime di Research and Markets, nel 2014 il valore associato all’SDN è stato di 290 milioni di dollari e nell’arco di cinque anni potrebbe arrivare a una cifra prossima ai 4 miliardi di dollari.
In questo processo di trasformazione dell’industria del networking è inevitabile attendersi dei mutamenti rispetto agli attuali posizionamenti dei vendor. In questo senso va per esempio analizzata l’acquisizione di Alcatel-Lucent da parte di Nokia valutata in una transazione valutata sui 15,6 miliardi di euro.
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