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La volatilità del mercato ICT non risparmia nessuno

Complice la globalizzazione, complice internet, complice un sistema che affronta, quanto meno su scala europea, una crisi congiunturale e, insieme, strutturale, il sistema ICT mostra un indice di volatilità sempre più marcato

Cloud
Il mondo della tecnologia corporate, enterprise, aziendale, chiamatelo un po' come vi pare, sta cambiando velocemente e nulla è e sarà come prima poiché il presente è gia futuro. E' quanto avvenuto e sta avvenendo in molti settori di industry. Complice la globalizzazione, complice internet, complice un sistema che affronta, quanto meno su scala europea, una crisi congiunturale e, insieme, strutturale, il sitema ICT mostra un indice di volatilità sempre più marcato.
I vendor dell'ICT stanno compiendo il passaggio al nuovo mondo, orientato per lo più a una logica di servizio che si identifica nel cloud. Per quanto questo fenomeno in termini di valore assoluto sia ancora una frazione rispetto alla spesa complessiva, occorre prestare attenzione alle dinamiche di mercato che interessano soprattutto nuovi progetti e iniziative, percentuali di investimento che contibuiscono a proiettare il cloud in una posizione di assoluto rileivo negli anni a venire. Il resto, semplificando è manutenzione dell'esistente, un mercato che continuerà a essere in balia delle big companies che hanno plasmato gli investimenti nei decenni precedenti.
Se si guarda alla capitalizazione di mercato del mondo ICT si osserva come la scommessa viene sempre più giocata sulle aziende che si sono proiettate in Borsa agganciando il proprio futuro all'innovazione che si è determinata nell'ultimo decennio e che tende a stravolgere il mercato tradizionale. Giusto per capirsi, basti pensare alla centralità del mobile rispetto al desktop, e di come l'informatica personale, una volta associata per antonomasia al computer personale, ovvero al PC, sia oggi articolata in un complesso aggregato di tecnologia e servizi che non avevano mai avuto nulla a che fare con l'ecosistema enterprise.
Le aziende incumbent sono soggette a una fortissima pressione: da una parte devono adattarsi a nuove logiche di servizio, senza che questo possa garantire nell'immediato gli stessi profitti sottratti al mercato tradizionale, dall'altro devono salvagaurdare il mercato core legacy, da una competizione sempre più agguerrita. Per conservare margini di profitto adeguati doveono diventare aziende più leggere, ottimizando i costi infrastrutturali, e riucendo, ovvio il costo del personale. E' il caso, per esempi, di Cisco che lo scorso anno pura vendo ridotto il personale di 4 mila unità ha annuncaito i tagli interesseranno prossimamente altri 6.000 posti di lavoro. E il fatto curioso è che la concorrenza è stata creata da persone che hanno lavorato in passato con Cisco. E' il caso di Arista e Cumulus due aziende che si sono imposte all'attenzione sfruttando i punti di debolezza del big vendor.
Il terreno è scivoloso per chiunque, old e new companies, nessuno escluso. Esiste qualcuno in possesso  di una sfera di cristallo in grado di prevedere il futuro in modo chiaro? A ogni investimento corrisponde un rischio, che può generare perdite o profitto. Il problema comune, con cui tutti si devono confrontare, è che la velocità di trasformazione aumenta progressivamente con il passare del tempo. Ii primi 14 anni di questo nuovo millennio corrispondono probailmente a quanto avvenuto in passato nell'arco di più decenni, basti pensare all'affermazione del mobile rispetto all'affermazione di internet e del web.La volatilità del mercato ICT non risparmia nessuno
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