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Perché XP sopravviverà all'eutanasia suggerita da Microsoft

Molte delle installazioni XP sono riferibili a sistemi embedded, dedicati a specifici servizi di controllo e automazione in ambito industriale e utilities

Cloud
Il fatto che un 28% dei PC in circolazione siano ancora basati su Windows XP, ora in dismissione, viene visto da Microsoft come un grave problema per la sicurezza, in quanto nessuno potrà più disporre di aggiornamenti software in grado di garantirne la protezione. Tuttavia, è importante chiedersi per quale motivo ancora così tante persone e aziende utilizzino un sistema operativo che vanta ormai più di dieci anni, fu introdotto nel 2001. La ragione è per certi versi molto semplice: XP è adatto a svolgere il lavoro per cui viene utilizzato e non si vede alcuna valida ragione per migrare a un sistema operativo più recente, soprattutto perché il passaggio significherebbe l’acquisto di un nuovo PC e non di un upgrade di sistema operativo.
Non va poi dimenticato che gran parte delle installazioni XP acnora in circolazione si riferiscono a sistemi che fano girare applicazioni embedded, che servono a specifici servizi di controllo e automazione nell’ambito di impianti industriali e utilities (acqua, gas, energia, areoporti, banche). XP è presente in larga parte degli ATM, sistemi per i quali Microsoft ha già assicurato che fornirà supporto aggiuntivo oltre la data di scadenza del 4 aprile.

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I sistemi embedded, per il tipo di urtilizzo che ne viene fatto, non sono esposti a rischio sicurezza nello stesso modo in cui lo possono essere sistemi general purpose dove si utilizza prevalentemente Explorer e Office.
Per Microsoft è ovvio che sia indispensabile riuscire in qualche modo a forzare la migrazione, ma la necessità non è sempre così assoluta. Alcuni sostengono che per molte applicazioni industriali la soluzione migliore sarebbe optare per Linux.
Opinioni raccolte nei vari forum ritengono inoltre che XP, così come accadde per versioni precedenti, continuerà a essere la piattaforma embedded per molti anni ancora, per il semplice fatto che quelle applicazioni funzionano soltanto su quei sistemi. Del resto, Windows XP ha mantenuto per tutti i 14 anni della sua vita un impianto architetturale e di API stabile nel tempo, che ha consentito a quelle applicazioni di continuare a esistere. Il passaggio a una nuove versioni vorrebbe dire sviluppare nuovo codice e in molti casi tutto ciò viene ritenuto un investimento poco redditizio e non associato a un valore di business.
In ambito enterprise parte coloro che riterranno opportuno salvaguardare la propria sicurezza passeranno a Windows 7, costo di transizione previsto per singolo desktop 700 dollari, difficilmente a Windows 8. Windows 7 è, a oggi, il sistema più utilizzato, è presente nel 49% dei PC in circolazione, mentre le versioni più recenti – Windows 8 + Windows 8.1 - rappresentano una percentuale di circa il 10%. Windows 7, è l’opinione comune, continuerà a essere il sistema enterprise per eccellenza, tranne in quelle realtà dove viene sollevata una esigenza assoluta di nuove interfacce touch screen. E per Windows 7 si arriverà nel tempo ad affrontare la stessa situazione che deve essere oggi affrontata con XP.
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